Dove la fragilità diventa forza… da Cantello

Ad un anno di distanza dal lancio del nuovo logo e del nuovo pay off, gli Ospiti delle Comunità della Casa Nuovi Orizzonti di Cantello propongono una personale lettura del riposizionamento di Gulliver, con il componimento “Dove la fragilità diventa forza” realizzato al laboratorio di parola e poesie

Dove la fragilità diventa forza

Rivoluzione dell’inizio,
Fuga da logos.
Con la maturità ramificata in equilibrio
Di un uovo nella pozzanghera
E lo splendore del valore ancestrale nell’era primordiale.
La fine del big bang è un irradiamento
E un distaccamento che protegge il cielo.
Il mondo è il sole,
Come una cava di fuoco,
È spaccatura e essenza in esterno e interno
Con riconoscenza tra terra e cielo.
Il ponte è traghettatore unico di salute e bellezza.
Un incontro di un’amicizia
Con spirito nelle radici dell’alleanza
E l’energia nell’aurora.
I riflessi del cosmo in un omogeneo paniere
Che dà calore e luce.
L’autostrada del sole è alta,
La forza vitale delle allucinazioni
E la vita nella rinascita di un abbraccio,
È verità.
Trafiggere il sostegno del nutrimento
Nella diffusione delle potenzialità sbriciolate nelle nuvole.
La frantumazione in misericordia
E l’immaginazione dell’atomo in un porticciolo.
La visione della morte:
Una distrazione bianca,
Inizio del tempo.
L’infinito poetico è un uomo che lavora nell’ombra.
La profondità della filosofia
È un contenitore vivido
Nelle attenzioni del giorno.
Tra costruzione e impalcatura
Si schiude il disegno dell’alveare in una trasfigurazione.
Rombo di tuono.
Paradiso perduto nella lentezza di un guscio.
Il pulcino nella paura
Come nel coraggio di un caos.
Una barca nella laguna ricerca un orizzonte esistente.
Sogno emblema della prospettiva.
Pescare raggi
E resistere all’insistenza di un’Alba d’albume.
Dio mostra le feritoie da una porta.
Una grande opera del futuro
La fratellanza è il paesaggio dell’anima.
Un’esplosione turbolenta
Al Polo Nord e al Polo Sud
C’è libertà nel fluire.
L’arena,
Nella rinascita di una concavità,
Rompe le sponde del pieno e del vacuo.
Argine del fascino.

 
 
 

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